No, inutile mentire. Per
arrivare a quella che vedete ne ho provate altre 2 ! questa non è perfettamente
simmetrica e presenta 2 cedimenti strutturali poco visibili, ma comunque
pericolosi.
Per il guscio ho usato la
ricetta classica :
4 albumi
Stesso peso (degli albumi) di
zucchero a velo
Stesso peso (degli albumi) di
semolato
2 cucchiaini di maizena
1 cucchiaino scarso di aceto di
mele
1 pizzico dio sale
Il primo guscio non l’ho montato
moltissimo : 5’
gli albumi con il sale e poi aggiungendo
pian piano gli zuccheri mescolati, altri 7/8 ‘, alla fine la maizena e l’aceto.
Il composto era compatto ed ero fiduciosa. Forno a 140° e una bella corona coi
bordi alti circa 7 cm.
Che in forno sono lentamente tracimati parte all’interno parte all’esterno
…disastro.
Anche se buona ( leggermente
soffice all’interno, cosa che d’estate non mi piace molto e con leggero odore
d’uovo, nonostante la freschezza degli)
Ritento la sera dopo ma inizio a
montare i bianchi a velocità troppo sostenuta. Aggiungo gli zuccheri e il
composto invece che triplicare si riduce sempre più fino a una melmetta bianca!
Via cmq in forno che non si butta via niente e realizzo un bel freesbee di
meringa ! parto con la terza prova e monto molto molto lentamente, eddai non
creo delle mura troppo alte (5
cm) ma in cottura quasi tutte tengono, tranne appunto
delle leggere crepette.
Ecco il risultato.
Naturalmente non ho messo panna
e frutta come da manuale.
Ho fatto un crumble sbriciolato
al cardamomo, una gelatina alla fragola e una crema complicata di Hermè fatta
da un mix di : crema pasticcera al cardamomo, meringa italiana, crema inglese;
si monta del burro si aggiungono queste creme e si entra in coma epatico.
Quindi all’interno della pavlova
ho messo : sul fondo la crema , sopra il crumble, sopra ancora la gelatina poi
un altro filino di crema, non si sa mai.
Frigo 2 ore.
Fragole spennellate di
marmellata ( alle fragole) ciuffetti di menta e pistacchi al naturale per un
tocco di verde chiaro. Troppo pochi perché mentre coglievo in giardino la menta
si sono bruciati. Ho iniziato a togliere la parte bruciata ma poi ho pensato
alla barzelletta della suora e ho smesso.
Ciao.
Avvertenza questa barzelletta
contiene molte parolacce
Ingredienti della barzelletta :
un monastero di clausura del
‘500
prato verde, silenzio assoluto
una cella nel monastero
una suora con quei cappelli a
tese larghissime, vestita di bianco puro
nella cella la suora ricama un
telo di lino bianco, con filo bianco
ma ad un certo punto si punge e
una goccia di sangue rosso macchia il telo di lino bianco
“merda ! “ esclama la suora
E coprendosi la bocca con la
mano : “ cazzo, ho detto merda !”
“vaffanculo non avrei voluto
neppure fare la suora !