lunedì 15 settembre 2014

LA SCELTA DEL TARALLO? DOLCE E PUGLIESE

difficile fare le cose semplici.
o meglio quelle apparentemente semplici.
Come il tarallo dolce pugliese.
Dopo aver visto decine di nonne e zie lavorare la pasta su Youtube,
mentre infilano le dita  nello zucchero a 100°  e allegramente saltano critici passaggi della lavorazione (ad esempio la cottura in forno, dopo la bollitura, una cosa non essenziale, I suppose) o variando dai 40 gr di ammoniaca al mezzo cucchiaino (stessa base di farina, ovviamente), gentilissime!! alla fine ho fatto una mia dose e procedimento, con un risultato piacevole. perchè questi biscottini semplici sono proprio ...
voilà




elementi della preparazione ( per circa 40 taralli)

400 gr farina 00
100 gr di zucchero semolato
3 uova  piccole
65 gr di olio (ho usato riso)
20 gr di rhum
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di ammoniaca
limone grattuggiato
sale

Ho girato nella planetaria farina con lievito e ammoniaca, poi ho aggiunto le uova sbattute con lo zucchero e il sale, infine olio e rhum. Sbattere abbastanza fino ad avere un panetto consistente, poi far riposare in fresco per mezz'ora.

ricavare quindi dei cilindri di circa 1 cm di diametro  e dare la classica forma a tarallo ( se li fate più grandi farete meno fatica e saranno buoni ugualmente, magari di più, la prossima volta ci provo)

mettere a sobbollire molta acqua calda e tuffare 5 taralli alla volta; appena vengono a galla adagiarli su uno strofinaccio; qui le nonne tutte a dire di farli stare una notte con la coperta sopra ... io l'ho fatto (senza coperta) ma mi pare una leggenda metropolitana, a meno che non mi contraddica Bressanini ..
insomma dopo averli fatti asciugare sullo strofinaccio, metterli in forno distanziati a 180° per 10' e a 160° per altri 10 o finchè sono dorati

farli raffreddare.

preparare un un fondente di zucchero con 350 gr di zucchero e 100 gr di acqua; portare circa a 110° (qui le nonne hanno sistemi devastanti : prendere lo zucchero fra 2 dita e se crea un ponte colloso è pronto e voi non avrete più le impronte di pollice e indice); mettete a raffreddare. Quando la massa è veramente fredda (le anziane sorvolavano, perfide) frullate finchè la massa diventa bianca e densa.Così solo sarà pronta. Spennellate i vostri cari con la glassa.
Lasciateli su una griglia
E poi al fresco e magari una spolveratina di cannella...


  
finiti i taralli, ho visto Favino darsi un gran daffare in Senza nessuna pietà. Per noi.ne valeva la pena ?
lui ci ha provato e anche noi, andandolo a vedere.Mi spiace dirlo ma era meglio Hunger games.