Stesso problema anche con il radicchio tardivo che si affaccia nella
Gioiosa Marca già da ottobre : a gennaio dopo 4 mesi, quando arriva quello vero
( e meno buono, sic!) hai già dato fondo a tutte le possibili combinazioni, setacciato
tutta la rete, spiato nei menu degli chef …
Con l’asparago il problema è un po’
meno complesso perché questa pianta ( bianca qui da noi, perché privata di fotosintesi) ha una vita meno lunga. Si
affaccia in aprile e sopravvive fino a maggio. Poi si dissolve.
Ma il risotto, quello incombe…
Una possibile soluzione :
3 etti di carnaroli
9 etti di asparagi bianchi freschi
9 etti di asparagi bianchi freschi
1 cipolla fresca
Brodo fatto con 5/6 gambi di
asparagi, poco dado e sale
Poco latte
Parmigiano grattugiato , quanto
piace
Burro,olio, sale e pepe speziato
1,5 etti di ricotta pugliese
1 cucchiaino di crema di rafano
Si prepara la crema al rafano : si
stempera la pasta al cren nella ricotta lasciata a temperatura ambiente e si
aggiunge un po’ di sale. Si mescola bene e si ripone in frigo per circa 3 ore.
Si fa un normale risotto : si trita
la cipolla e si fa sudare in olio e burro, dopo poco si aggiungono gli asparagi
tagliati a rondellone ( per due terzi, la punta e un pezzettino si tengono) e
si cuociono con sale e poca acqua per circa 20 minuti. Poi si passa tutto al
mixer ad immersione. Aggiungiamo ora le punte e la parte sottostante tagliata a
rondelline sottili e facciamo andare ancora 15 minuti circa.
Si aggiunge il riso e si cuoce a
fuoco allegro per il tempo necessario aggiungendo il brodo vegetale. Io metto
anche un goccio di latte verso metà cottura. Il parmigiano alla fine.
Si impiatta con una bella spruzzata
di pepe ( uso un pepe misto e speziato, che sta bene) e una quenelle a lato
della crema.
Questo piatto è piaciuto anche agli
altri nonni e può diventare un classico della stagione.